Content Curation per l'Educazione e l'Apprendimento

Leggo sempre con interesse quanto Gianfranco Marini propone sul web. Nel suo blog Aula Blog ha riproposto un articolo di Robin Good pubblicato il 25/06/2013 su Masternewmedia con il titolo di Perché La Curation Trasformerà Il Mondo Dell'Educazione: 10 Ragioni che vorrei riproporre anche qui.
Nell'articolo vengono segnalate alcune tendenze di qualche anno fa, rilevanti in relazione al tema Educazione e Cura dei Contenuti, che si sono  effettivamente diffuse e sviluppate da allora ad oggi.
La tesi di Robin Good è che la cura dei contenuti giocherà un ruolo sempre più strategico nell'educazione specialmente nei seguenti ambiti:
  • insegnamento e apprendimento delle competenze
  • creazione e utilizzo dei libri di testo
  • apprendimento di argomenti e problemi.
Inoltre, il possibile e auspicabile "matrimonio" tra Educazione Cura dei Contenuti produrrà condizioni favorevoli alla personalizzazione dei percorsi di apprendimento e alla collaborazione e all'integrazione tra apprendimento individuale e collettivo - collaborativo.
La realizzazione di raccolte e collezioni in cui vengono organizzati e spiegati temi e problemi di argomenti, avrà un impatto sistemico nell'intelligenza collettiva planetaria.
L'articolo assume come prioritario nell'apprendimento il conseguimento di capacità strategiche quali:
  • l'apprendere ad apprendere
  • il pensiero critico.
Entrambe si costituiscono e agiscono nell'ambito di un modello fondato sull'investigazione e sull'inquiry learning. Il contesto problematico cui tale strategia intende rispondere è quello della crescita quantitativa esponenziale dell'informazione destrutturata che produce un rumore globale di fondo in cui il significato va perduto.
Le competenze digitali e un approccio basato sulla cura dei contenuti forniscono gli strumenti per:
cercare, trovare, valutare, giudicare, filtrare, organizzare, individuare soluzioni e vie alternative, contribuendo a individuare "percorsi di significato" nel mare dell'informazione digitale.
Questa visione viene supportata attraverso l'esame di dieci snodi chiave che rappresentano fenomeni e processi in pieno sviluppo e che porteranno a una profonda trasformazione del modo in cui la conoscenza viene generata, diffusa, trasmessa ed appresa, il nuovo principio secondo cui si ristruttureranno queste attività sarà It's the age of the sense-making, è l'età della creazione del senso.
Questi i temi e processi presi sinteticamente in esame, per ciascuno di essi mi limiterò a segnalare solo gli aspetti che secondo me sono più interessanti dal punto di vista dell'apprendimento e dell'istituzione scolastica, per il resto rimando alla lettura del testo di Robin Good:
  1. Big Data: overload informativo e cognitivo prodotto dalla proliferazione di dati non strutturati e che richiedono di essere organizzati e filtrati.
  2. Risorse Educative Aperte - Open Education: diffusione di risorse e strumenti educativi aperti (Mooc, Khan Academy, Open Content, etc.).
  3. Informazioni in Costante Cambiamento: non aumenta solo il numero delle informazioni, ma anche il ritmo della loro crescita e del loro cambiamento. Occorre dotare gli studenti della capacità di: cercare, valutare, comparare e confrontare (analisi), individuare fonti alternative, classificare / categorizzare, fare domande, creare senso.
  4. Informazioni che Non Nascono già Categorizzate e Strutturate: nel mondo reale non esistono le discipline, ma una struttura reticolare di conoscenze e competenze interconnesse e iperconnesse che richiedono la capacità di scoprire collegamenti e intrecci e di disporre di metodi di ricerca, catalogazione, esplorazione.
  5. Il Consumo di Informazioni Superficiali è in Forte Declino: la ricerca tramite motori non è più sufficiente ed è incapace di andare al di là della superficie informativa del mare digitale del Web
  6. Un Cambiamento del Mercato del Lavoro - Necessità di Nuove Competenze: i profili professionali dei professionisti attualmente richiesti dal mercato del lavoro si allontanano sempre di più dai percorsi educativi istituzionali (Scuola e Università), così come i sistemi tradizionali di certificazione (Diplomi e Lauree), non sono più sufficienti per attestare il possesso di competenze e conoscenze. Sono sempre più richieste persone non tanto dotate di qualifiche professionali specialistiche, ma di capacità creative, autonomia nell'apprendimento, pensiero critico.
  7. La Comparsa di Sistemi di Certificazione Alternativi: il costo sempre più elevato delle lauree, la sempre maggiore problematicità del rapporto tra titolo e abilità e competenze effettivamente posseduta, stano determinando il successo di nuovi sistemi di certificazione delle competenze, spesso più efficaci della semplice equazione contenuti appresi = test di valutazione. Un esempio sempre più diffuso è il sistema dei badges, come il caso del progetto Mozilla Open Badges.
  8. La Possibilità per Gli Insegnanti di Curare i Loro Libri di Testo: i docenti, attraverso metodi di curation, stanno diventando gli autori delle risorse che utilizzano nel corso della formazione: raccolte, libri di testo, risorse digitali, etc.
  9. Un Mercato Educativo Aperto a Migliaia di Concorrenti: oggi esiste un numero di servizi, corsi, strumenti per l'apprendimento "aperti" e alternativi a quelli tradizionali, in continua crescita. Con gli strumenti web 2.0 chiunque può mettere a disposizione, in forma gratuita o a pagamento, le sue competenze, per "insegnare" agli altri e divenire egli stesso una "risorsa" per gli altri. Contenuti, servizi e risorse sono disponibili sul web, chi avrà la capacità di selezionarli, organizzarli, creare dei percorsi, dare senso a questa miriade di contenuti, offrirà strumenti di apprendimento agli altri. 
  10. La Richiesta di Guide Affidabili e Competenti: l'apprendimento si sposterà sempre più sul web, quello che oggi tutti chiamano il cloud, come cresce la domanda di apprendimento nei più svariati settori. La risposta a questa domanda è nei contenuti presenti nel web, che devono però essere rielaborati e curati per poi venire offerti a chi ne ha bisogno in forma strutturata e significativa.

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