L’UDL-Universal Design for Learning e le TIC-Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione

L’uso tout court delle TIC – Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione in contesti formativi non può essere considerato come la contestuale realizzazione dell’UDL.
Infatti, usare la tecnologia non migliora automaticamente l’apprendimento e molte tecnologie hanno gli stessi problemi di accessibilità che potrebbero avere le opzioni non tecnologiche.
E, d’altra parte, molti insegnanti sono abituati a trovare modi di progettare curricula che soddisfino i bisogni di tutti gli studenti sia utilizzino o no le tecnologie e, molte volte, la comprensione di queste tecnologie porta a una maggiore comprensione delle possibili opzioni non tecnologiche che possono essere utilizzate.
Le tecnologie digitali dell’informazione e della comunicazione utilizzate applicando i principi dell’UDL permettono una più facile ed efficace personalizzazione dei curricula agli studenti. I progressi nella tecnologia da un lato e nelle scienze dell’apprendimento dall’altro hanno reso possibile una personalizzazione efficace dei curricula in modi ergonomicamente pratici ed economicamente vantaggiosi; molte di queste tecnologie hanno integrato sostegni, strutture e sfide per aiutare gli studenti a capire, guidare e coinvolgersi con gli ambienti d’apprendimento.
Premesso che le tecnologie devono essere pianificate attentamente nei curricula come un mezzo per raggiungere gli obiettivi, l’apprendimento e la dimostrazione di un uso effettivo della tecnologia in se stessa sono un importante risultato educativo. La tecnologia sta permeando tutti gli aspetti della nostra vita e attualmente ogni studente a scuola ha bisogno di sviluppare una varietà di competenze più ampie e dipendenti dalla nostra cultura mutevole e “liquida”.
Tuttavia sono da segnalare importanti eccezioni. Per alcuni studenti l’uso delle TSP – Tecnologie di Supporto Personale (come ad esempio sedie a rotelle elettriche, occhiali o impianti cocleari, ausili speciali, ecc.) sono essenziali per un accesso fisico e sensoriale di base agli ambienti d’apprendimento. Questi studenti avranno bisogno delle tecnologie di supporto anche durante le attività per le quali altri studenti potrebbero non usare nessuna tecnologia. Anche nelle classi che sono ben equipaggiate con materiali e metodi propri dell’UDL, la loro tecnologia di supporto non preclude ne sostituisce la necessità dell’UDL in generale.
Esiste, infatti, un’importante differenza tra un uso esclusivo delle TSP e un approccio inclusivo secondo i principi dell’UDL poiché porre l’accento esclusivamente sulle TSP carica il peso dell’onere dell’adattamento sul singolo studente anziché sui programmi. In sostanza, l’uso esclusivo delle TSP include l’accettazione di un curriculum “inflessibile” inteso come dato di fatto per poi cercare il modo di renderlo accessibile a particolari studenti con particolari misure compensative. Al contrario, un approccio UDL presuppone che tutti gli aspetti del curricolo debbano essere progettati fin dall’inizio per essere accessibili alla più vasta gamma di studenti. Infatti, gli autori dell’UDL fanno una distinzione importante tra il semplice accesso alle informazioni e l’accesso all’apprendimento sottolineando la necessità di fornire strutturalmente l’accesso all’apprendimento in sé e non solo generalmente alle informazioni.
In sintesi, la tecnologia in se stessa non è automaticamente sinonimo di UDL ma gioca un ruolo importante nella sua attuazione e concettualizzazione.

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